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Thorn, Gaston.

Uomo politico lussemburghese. Trascorsa l'infanzia in Francia, tornò in Lussemburgo allo scoppio della seconda guerra mondiale e, dopo la deportazione del padre in Germania, fu rinchiuso in una casa di correzione. Iniziò a occuparsi attivamente di politica all'inizio degli anni Cinquanta, mentre compiva gli studi universitari a Montpellier, Losanna e Parigi. Eletto presidente dell'Unione nazionale studentesca del Lussemburgo e successivamente della Conferenza mondiale degli studenti, nel 1959 fu eletto deputato al Parlamento tra le file del Partito democratico (PDL, denominazione ufficiale del Partito liberale lussemburghese), di cui assunse la presidenza nel 1961. Divenuto il leader indiscusso del PDL, negli anni seguenti operò per rinforzarne le strutture, precisarne l'ideologia e farne una solida forza di governo. Membro del Parlamento europeo, nel 1969 divenne ministro degli Esteri nel Governo di coalizione presieduto dal democristiano Werner. In seguito alle elezioni del maggio 1974 e al passaggio all'opposizione dei democristiani (dopo 50 anni di ininterrotto dominio), T. fu scelto per succedere a Werner e nel giugno successivo diede vita a un Governo di coalizione composto dai liberali e dai socialisti di sinistra (POSL), alleati ai comunisti dal 1971 e affermatisi come il secondo partito lussemburghese (17 seggi, contro 14 liberali). Per fronteggiare le persistenti difficoltà economiche, nel 1976 chiese e ottenne dal Parlamento i pieni poteri per l'adozione di misure economiche e finanziarie in caso di emergenza. Nel 1979, in seguito alla vittoria dei cristiano-sociali registrata alle elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati, T. venne sostituito alla guida del Governo e fu nominato ministro degli Esteri, dell'Economia e della Giustizia, carica che lasciò nel novembre 1980 per assumere la presidenza della Commissione europea, retta fino al 1984, quando venne sostituito dal francese J. Delors (n. Lussemburgo 1928).